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Wire and Plastic Products

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WPP plc
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StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
ISINJE00B8KF9B49
Fondazione1971 a Londra
(Wire and Plastic Products plc)
1985
(acquisizione di Sorrell e ingresso nella pubblicità)
Sede principaleLondra (Sede centrale);
Saint Helier (Isola di Jersey) (Direzione fiscale);
Dublino (Direzione generale)
GruppoWPP Group
ControllateGrey Global Group, Ogilvy, Young & Rubicam, J. Walter Thompson, Hill & Knowlton, Burson-Marsteller, GroupM, Cohn & Wolfe, The Brand Union, Peclers
Persone chiave
  • Roberto Quarta (presidente)[1]
  • Mark Read (AD)[2]
SettorePubblicità, Pubbliche relazioni, Comunicazione
Fatturato£55,265 miliardi[3] (2017)
Utile netto£1,912 miliardi[3] (2017)
Dipendenti205.000[4] (2017)
Sito webwww.wpp.com

WPP plc (WPP è acronimo di Wire and Plastic Products; plc significa Public limited company), è una multinazionale nei settori della pubblicità, delle pubbliche relazioni e delle ricerche di mercato. La sede centrale è a Londra, la sede generale è a Dublino.[5] È il più grande gruppo nel settore della pubblicità per fatturato e possiede tra l'altro IMRB, Millward Brown, AKQA, Grey, Burson-Marsteller, Hill & Knowlton, JWT, Ogilvy, TNS, Young & Rubicam, GroupM, e Cohn & Wolfe. Ora è una delle "Big Five" del settore, insieme a Publicis, Interpublic Group of Companies, Omnicom Group e Dentsu.

WPP ha una quotazione primaria sulla Borsa di Londra ed è un componente dell'indice FTSE 100. Ha anche una quotazione secondaria sul NASDAQ.

Nel 1971 viene fondata la Wire & Plastic Products per produrre cestelli in fil di ferro e in plastica. Nel 1985 Martin Sorrell, che era stato direttore della Saatchi & Saatchi dal 1977 al 1985, rileva il 30% della società e la ribattezza WPP Group.

Nel 1987 WPP acquisisce la J. Walter Thompson per 566 milioni di sterline. WPP viene quotata al NASDAQ nel 1988. Nel 1989 prende il controllo della Ogilvy per 864 milioni di sterline e, nel 1998, stringe un'alleanza con la giapponese Asatsu-DK.

Nel maggio 2000 WPP rileva anche la Young & Rubicam per 5,7 miliardi di dollari: diventa così la più grande agenzia di comunicazioni per fatturato, scavalcando Omnicom Group e Interpublic. Poco dopo WPP sposta la sede legale nell'isola di Jersey (considerata un paradiso fiscale dall'OCSE).[6]

Nel 2006 WPP rileva la quota di maggioranza della più grande agenzia cinese di marketing, Always Marketing. Nel 2007 è creato WPP Digital per sviluppare le capacità digitali del Gruppo. Nell'ottobre 2008 WPP acquisisce la società di ricerche di mercato Taylor Nelson Sofres per 1,6 miliardi di sterline. Nel corso del 2009 WPP riduce la propria forza lavoro di circa 14.000 dipendenti, pari al 12,3% del numero totale, in risposta all'inizio della recessione globale del 2008-2012.

Nel giugno 2012 WPP acquisisce l'agenzia di pubblicità digitale AKQA[7] per 540 milioni di dollari. Nel marzo 2014 prende una partecipazione di minoranza nell'emittente svedese FlowNetwork. Nel luglio 2015 rileva una quota di maggioranza nell'agenzia digitale per la salute ABS Creative. Poi, nel novembre 2015, prende il controllo di Essence, un'agenzia digitale globale.

Nell'aprile 2018 Martin Sorrell, dopo 33 anni alla guida dell'azienda, si dimette a seguito di uno scandalo sul presunto utilizzo improprio di beni e proprietà aziendali[1].

Aziende del gruppo

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Il gruppo ha oltre 200.000 dipendenti in 3000 uffici distribuiti in 110 Paesi del mondo[8] e possiede un rilevante numero di aziende nel settore della pubblicità, pubbliche relazioni e delle ricerche di mercato, fra cui le seguenti[8]:

  1. ^ a b Martin Sorrell si dimette da Wpp. L’interim di executive chairman a Roberto Quarta, su primaonline.it. URL consultato il 15 aprile 2018.
  2. ^ Wpp: ufficiale la nomina di Mark Read a ceo, su primaonline.it. URL consultato il 9 settembre 2018.
  3. ^ a b (EN) Preliminary Results 2017 (PDF) [collegamento interrotto], su wpp.com, WPP plc. URL consultato il 17 marzo 2018.
  4. ^ (EN) At a glance, su wpp.com, WPP plc. URL consultato il 15 aprile 2017.
  5. ^ Risn Burke, WPP moves HQ to Ireland in tax-cut bid, in The Irish Independent, 30 settembre 2008. URL consultato il 1º settembre 2010.
  6. ^ sito Journaldunet, su journaldunet.com.
  7. ^ [1]
  8. ^ a b (EN) WPP's Sorrell says Europe a sideshow ahead of U.S, Reuters, 28 novembre 2011. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2015).
  9. ^ WPP fonde Burson-Marsteller e Cohn & Wolfe: nasce Burson Cohn & Wolfe, in Engage | News and views sul marketing pubblicitario, 27 febbraio 2018. URL consultato il 13 aprile 2018.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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