Vai al contenuto

Star Trek (serie televisiva)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima serie animata, vedi Star Trek (serie animata).
Star Trek
PaeseStati Uniti d'America
Anno1966-1969
Formatoserie TV
Generefantascienza
Stagioni3
Episodi79
Durata48 min circa a episodio
Lingua originaleinglese
Rapporto4:3
Crediti
IdeatoreGene Roddenberry
Interpreti e personaggi
Doppiatori e personaggi
Prima parte degli episodi:

Seconda parte degli episodi:

MusicheAlexander Courage
ProduttoreGene L. Coon (st. 1-2), Fred Freiberger (st. 3)
Produttore esecutivoGene Roddenberry
Prima visione
Prima TV originale
Dall'8 settembre 1966
Al2 settembre 1969
Rete televisivaNBC
Prima TV in italiano
Dal1º maggio 1979
Al24 novembre 1981
Rete televisivaTelemontecarlo
Opere audiovisive correlate
Precedenti
Seguiti
Altre

Star Trek, anche nota nel fandom con l'acronimo TOS (in inglese The Original Series, "La serie originale"),[1] è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Gene Roddenberry nel 1964 e prodotta a partire dal 1966. È l'opera prima che dà vita al franchise di Star Trek e alla quale hanno fatto seguito altre serie televisive, film e opere letterarie. Per distinguerla all'interno del franchise, la serie è stata successivamente denominata Star Trek: The Original Series e in italiano Star Trek - La serie classica o Star Trek - La serie originale.[1]

La serie ha avuto due episodi pilota, Lo zoo di Talos (The Cage) e Oltre la galassia (Where No Man Has Gone Before).

Girata con un budget limitato, ha tra i suoi sceneggiatori alcuni scrittori divenuti celebri, tra i quali Theodore Sturgeon, Robert Bloch e Richard Matheson. Grazie alla filosofia e alle intuizioni del suo produttore Gene Roddenberry, si presenta estremamente moderna e innovativa nei contenuti, da un punto di vista sociale e tecnologico.

La serie non ha riscosso da subito un grande successo di pubblico: solo in seguito, anche grazie alla passione dei fan, è divenuta un cult e un fenomeno di costume, oggetto (assieme alle serie successive) del fandom più esteso a livello mondiale che si conosca.[2][3][4]

(EN)

«Space: the final frontier. These are the voyages of the starship Enterprise. Its five-year mission: to explore strange new worlds, to seek out new life and new civilizations, to boldly go where no man has gone before.»

(IT)

«Spazio: ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.»

La serie è ambientata tra gli anni 2266 e 2269, in un ipotetico futuro in cui gli umani si sono riuniti nel governo mondiale della Terra Unita e sono entrati in contatto con altre forme di vita senzienti della Via Lattea, arrivando a promuovere con essi la nascita della Federazione dei Pianeti Uniti.

La serie narra le avventure della nave stellare federale della Flotta Stellare USS Enterprise NCC-1701 e del suo equipaggio, nella sua missione quinquennale di esplorazione nel cosmo alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, "per arrivare spavaldamente là dove nessun uomo è mai giunto prima" (in inglese To boldly go where no man has gone before).[5]

Principali protagonisti della serie sono il capitano dell'Enterprise James T. Kirk, il suo primo comandante e ufficiale scientifico vulcaniano Spock e il medico di bordo, Leonard "Bones" McCoy. Al loro fianco l'ingegnere capo Montgomery Scott detto "Scotty", l'ufficiale di plancia addetta alle comunicazioni Uhura, il timoniere Hikaru Sulu e il navigatore Pavel Chekov.

C'è molta confusione in merito all'ordine "corretto" di visione degli episodi. Ciò è dovuto al fatto che negli USA in quegli anni la serialità e l'ordine cronologico erano importanti solo per le soap opera. Esistono perciò tre possibili ordinamenti alle puntate: quello di produzione ufficiale degli episodi, quello della prima messa in onda sulla NBC e quello basato sulla data stellare.[N 1]

Stagione Episodi Prima TV originale Prima TV Italia
Prima stagione 30 1966-1967 1979-1981
Seconda stagione 26 1967-1968 1979-1981
Terza stagione 24 1968-1969 1979-1981

Personaggi e interpreti

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi di Star Trek (serie televisiva).
Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Star Trek.

La serie introduce numerose specie aliene che diverranno caratteristiche del franchise, quali ad esempio i Vulcaniani, specie amica degli umani e tra i quattro fondatori della Federazione dei Pianeti Uniti assieme ad Andoriani, Tellariti e gli stessi umani, cui appartiene l'ufficiale scientifico Spock. O ancora come i Klingon, storici avversari della Federazione, costituiti da un popolo di fieri guerrieri la cui ragione d'esistenza è la guerra e la lotta e che, durante gli anni della guerra fredda, hanno rappresentato una metafora del "pericolo russo" rappresentato dall'Unione Sovietica.[6] O ancora i Romulani, altro nemico storico della Federazione, rappresentato da una razza aliena discendente dagli stessi Vulcaniani e fisicamente identici a loro, ma che hanno rinunciato alla disciplina della soppressione dei sentimenti e hanno costruito un potente impero militare. O ancora i Gorn, sorta di grosse lucertole umanoidi, dotate di una forza superiore, temuti per la loro aggressività e ferocia, una delle razze aliene maggiormente iconiche e rappresentative dell'universo di Star Trek, utilizzate anche al di fuori del franchise come riferimento allo stesso o come simbolo di minaccia.

Il modellino della USS Enterprise NCC-1701 utilizzato nella serie

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

Trasmissione originale

[modifica | modifica wikitesto]

La serie esordì negli Stati Uniti, paese di produzione, l'8 settembre 1966 sul canale televisivo NBC,[7] sebbene la prima puntata fosse già stata trasmessa due giorni prima, il 6 settembre, dal network canadese CTV[8]. Trasmessa per tre stagioni televisive successive, si concluse, dopo 79 episodi, il 3 giugno 1969.[9]

La prima trasmissione in lingua italiana risale al 1º maggio 1979 su Telemontecarlo (sottotitolata Destinazione cosmo), ma l'emittente estera non aveva una copertura adeguata sulla penisola italiana. La serie divenne dunque nota al grande pubblico in Italia soprattutto un anno più tardi, con l'uscita del film omonimo di Robert Wise e la diffusione attraverso le televisioni locali del telefilm a partire dall'estate del 1980.

Home video Italia

[modifica | modifica wikitesto]

La prima edizione home video in VHS fu distribuita fra il 1994 e il 1997 a cura della Paramount CIC Video. Rispetto all'edizione DeA, nella cui occasione le VHS erano fornite di semplici copertine in cartone, le VHS della CIC furono corredate di custodie standard in plastica trasparente. Successivamente la serie è stata distribuita in VHS dalla De Agostini, in collaborazione con Paramount, con la raccolta Star Trek Collection.

Nel 2005 la Paramount ha distribuito in Italia tre cofanetti DVD, ognuno contenente una stagione. Nel 2006 il settimanale Panorama (Arnoldo Mondadori Editore) ha pubblicato in allegato alla rivista tutte le tre stagioni. Si tratta di una riedizione del cofanetto originale Paramount con confezione in DVD slim e cofanetto in omaggio.

Versione rimasterizzata

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006 la CBS, detentrice dei diritti televisivi dell’intero franchise, tornò ai master originali di tutte e tre le stagioni, ripulendoli sia video che audio e aggiunse nuovi effetti creati in CGI. Particolare attenzione è stata data a elementi come l'Enterprise, i pianeti alieni e le loro immagini rappresentate dallo spazio, i pianeti visti dall'orbita, i veicoli spaziali alieni e la tecnologia come i display dei computer, le immagini dello schermo e i raggi phaser.

Il restauro e il miglioramento sono stati eseguiti da CBS Digital. Tutti i filmati live-action sono stati scansionati in alta definizione dai suoi elementi di pellicola 35 mm di prima generazione. Sebbene fosse possibile ritoccare e rimasterizzare alcuni effetti visivi, tutte le nuove inquadrature esterne della nave, dello spazio e del pianeta sono state ricreate sotto la supervisione Niel Wray. Anche la sigla di apertura è stata ri-registrata in stereo digitale.

La versione Remastered è andata in onda nel 2006 in syndication. Nel 2017 sono usciti i cofanetti Blu-Ray delle tre stagioni con la possibilità di vedere la serie in originale o nella versione Remastered.

Gene Roddenberry ha vinto un premio Hugo speciale per Star Trek nel 1968. Due episodi hanno ricevuto premi Hugo alla miglior presentazione drammatica (Best Dramatic Presentation) e Harlan Ellison ha vinto per la sceneggiatura di un episodio il premio Writers Guild of America.[10] La serie ha inoltre ricevuto il premio NAACP Image nel 1967 dalla National Association for the Advancement of Colored People per onorare il contributo delle persone di colore nei media e il TV Land Award alla cultura popolare nel 2003.

Tutti e sette gli attori che interpretavano i ruoli principali hanno ottenuto una loro stella nella Hollywood Walk of Fame (l'ultimo è stato Walter Koenig nel 2012).[11]

Nonostante si appresti a compiere sessant'anni, la serie originale continua ad essere apprezzata dalla critica: su Rotten Tomatoes, sito aggregatore di recensioni, quelle positive sono l'80% di 42 con un voto medio di 7.90/10.[12] L'altro noto sito di recensioni, Metacritic, non ha ancora recensioni professionali, ma quelle degli utenti sono largamente positive (voto medio 8.2/10).[13]

Riconoscimenti (parziale)

[modifica | modifica wikitesto]
  • Premio Hugo[10]
  • National Association for the Advancement of Colored People
    • 1967 - Premio NAACP Image
  • TV Land Award
    • 2003 - Premio alla cultura popolare
  • Writers Guild of America
    • 1968 - Miglior serie drammatica per l'episodio Uccidere per amore
    • 1968 - Candidatura alla miglior serie drammatica per l'episodio Il ritorno degli arconti
    • 1969 - Candidatura alla miglior serie drammatica per l'episodio Ritorno al domani

Opere derivate

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Star Trek.

Malgrado il successo della serie originale, in larga parte postumo, non fu possibile girare un seguito per il piccolo schermo con lo stesso cast. Una serie di fantascienza aveva, all'epoca, un costo di produzione superiore a quello di altri tipi di telefilm (come ad esempio le sitcom), a causa delle scenografie e degli effetti speciali.

Nel 1973-1974 fu prodotta una serie animata omonima che presentava gli stessi personaggi, doppiati dai medesimi attori. Un progetto per una nuova serie di telefilm del 1978, che avrebbe dovuto chiamarsi Star Trek: Phase II, fu invece interrotto poche settimane prima dell'inizio delle riprese. Il grande successo del film Guerre stellari (1977) aveva nel frattempo convinto i produttori a puntare sul cinema piuttosto che sulla televisione. Le avventure del capitano Kirk e dei suoi uomini dell'equipaggio originale dell'Enterprise proseguirono così sul grande schermo a partire dal 1979, con un primo film intitolato sempre Star Trek (Star Trek: The Motion Picture) e cinque successive pellicole, le prime di una lunga e fortunata serie cinematografica; nel 1982 uscì Star Trek II - L'ira di Khan (Star Trek II: The Wrath of Khan); nel 1984 Star Trek III - Alla ricerca di Spock (Star Trek III: The Search for Spock); nel 1986 Rotta verso la Terra (Star Trek IV: The Voyage Home); nel 1989 Star Trek V - L'ultima frontiera (Star Trek V: The Final Frontier) e nel 1991 Rotta verso l'ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country). Nel 1994 viene inoltre distribuito il film Generazioni (Star Trek: Generations), in cui l'equipaggio di Kirk lascia il posto a quello della serie The Next Generation.

Gli spettatori televisivi hanno dovuto invece attendere un ventennio e un cast completamente rinnovato per vedere un nuovo telefilm di Star Trek, Star Trek: The Next Generation (1987-1994), il cui successo ha rinnovato la fama della serie originale. Questo ha in seguito permesso la produzione di ulteriori tre serie: Star Trek: Deep Space Nine (1993-1999), Star Trek: Voyager (1995-2001), Star Trek: Enterprise (2001-2005), ognuna caratterizzata da un diverso cast di interpreti. Dal 2017 va in onda un nuovo gruppo di serie televisive live-action dell'universo espanso: Star Trek: Discovery (2017-2024), Star Trek: Picard (2020-2023), Star Trek: Strange New Worlds (2022-in corso). A queste si sono affiancate le due serie animate Star Trek: Lower Decks (2020-in corso) e Star Trek: Prodigy (2021-in corso), oltre alle serie antologiche Star Trek: Short Treks (2018-2020), Star Trek Logs (2021-in corso), Star Trek: Very Short Treks (2023).

Dal 2009 è stata inoltre resuscitata la serie cinematografica per opera di J. J. Abrams, che ha dato vita a una nuova saga ambientata nel XXIII secolo, in una linea temporale alternativa detta Kelvin Timeline, interpretata dall'equipaggio della serie classica. Questa nuova serie di film vede i titoli: Star Trek (Star Trek, 2009), Into Darkness - Star Trek (Star Trek Into Darkness, 2013) e Star Trek Beyond (2016).

Influenza culturale

[modifica | modifica wikitesto]
Lo Space Shuttle Enterprise esce dagli stabilimenti di Palmdale con i membri del cast di Star Trek. Da sinistra a destra: dott. James D. Fletcher, amministratore della NASA, DeForest Kelley, George Takei, James Doohan, Nichelle Nichols, Leonard Nimoy, Gene Roddenberry e Walter Koenig

Star Trek è stato fonte di ispirazione per scienziati e ricercatori. La prima navetta Space Shuttle della NASA fu battezzata Enterprise in onore dell'astronave della serie ideata da Roddenberry.

La serie ha anticipato molti oggetti tecnologici che solamente a decine di anni di distanza sono diventati di uso quotidiano (tra questi porte automatiche, minidischi, telefoni satellitari, computer palmari) e ha introdotto nell'immaginario collettivo molte altre possibilità futuribili: il teletrasporto, i viaggi più veloci della luce e quelli nel tempo sono oggetto di autentiche ricerche scientifiche. Il teletrasporto è introdotto nella serie come artificio scenico onde evitare sequenze di atterraggio dell'astronave, che avrebbero comportato costi per un ulteriore studio fotografico e modellistico. Secondo le attuali ricerche l'idea di teletrasporto come presentato in Star Trek è ritenuta improbabile già nella fase iniziale del processo, sebbene costituisca una possibilità teorica ammessa sia dalla meccanica quantistica (Teletrasporto quantistico) sia dalla teoria della relatività generale (Ponte di Einstein-Rosen).

Seppure nel contesto leggero in cui il telefilm è ambientato, in vari episodi gli autori hanno affrontato temi sociali importanti, se si pensa alle battaglie sociali in corso negli Stati Uniti degli anni sessanta, quando il telefilm è andato in onda per la prima volta; di primaria importanza il tema del razzismo e della comprensione tra i popoli, affrontato in vari episodi ma anzitutto nella composizione del cast, che vede tra i protagonisti un personaggio scozzese (Scott), un russo (Chekov, in piena guerra fredda), un giapponese (Sulu), addirittura un alieno (Spock) e un'africana (Uhura), la prima donna di colore a figurare in un ruolo di comando nella storia della televisione statunitense. L'attrice Nichelle Nichols, che era intenzionata ad abbandonare la serie dopo la prima stagione per dedicarsi al teatro e ai musical, fu convinta a rimanere da Martin Luther King in persona.[14] La stessa interprete di Uhura è anche ricordata per essere stata protagonista, assieme al capitano Kirk, di uno dei primi[15] baci interrazziali nella storia della televisione negli USA, nel 1968 (episodio Umiliati per forza maggiore). Questo e altri episodi della serie non furono trasmessi dalla britannica BBC perché ritenuti inadatti a un pubblico di minori.[16]

Il teorico della fantascienza e dei media Alan N. Shapiro ha affermato che "i principi base di Star Trek sono una summa della filosofia, della letteratura, delle teorie politiche e scientifiche degli ultimi 250 anni a partire dalle rivoluzioni francesi e americane. Io definisco Star Trek l'erede e il protettore delle nostre migliori tradizioni intellettuali e dei nostri tesori culturali."[17]

Annotazioni
  1. ^ Anche se bisogna notare che la data stellare utilizzata nella serie classica, era scelta in modo più o meno casuale e solamente con le serie successive ha assunto una certa importanza e coerenza.
Fonti
  1. ^ a b Frequently Asked Question, su Star Trek Italian Club. URL consultato l'8 marzo 2022.
  2. ^ a b Star Trek, un mito spaziale, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l., 1° gennaio 2014. URL consultato il 10 luglio 2014.
  3. ^ Robert H. Chaires e Bradley Stewart Chilton, 2003, p. 7.
  4. ^ Star Trek - Star Trek Night - Il telefilm, su Fox Retro, Fox International Channels Italy. URL consultato il 10 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  5. ^ Star Trek (Star Trek), su Serie TV. URL consultato il 10 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2013).
  6. ^ Michael Westmore, Alan Sims, Bradley M. Look e William J. Birnes, 2000, p. 208.
  7. ^ Brian J. Robb, 2012, p. 35.
  8. ^ (EN) Today's TV Previews, in Montreal Gazette, Postmedia Network, 6 settembre 1966, p. 36. URL consultato l'8 settembre 2016.
  9. ^ Star Trek: The Original Series': Where Is the Cast 46 Years After TV Premiere?, su ABC News, ABC, 21 agosto 2012. URL consultato il 10 luglio 2014.
  10. ^ a b (EN) The Long List of Hugo Awards, 1968, su The Long List of Hugo Awards, NESFA, 2 settembre 1968. URL consultato il 10 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2009).
  11. ^ Alberto Priora, Koenig: Star Wars ha spinto Star Trek e viceversa, su Fatascienza.com, Associazione Delos Books, 25 settembre 2012. URL consultato il 7 settembre 2019.
  12. ^ (EN) Star Trek, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. Modifica su Wikidata
  13. ^ (EN) Star Trek, su Metacritic, Fandom, Inc. Modifica su Wikidata
  14. ^ Maurizio Del Santo, La vera storia di Martin Luther King e Uhura, su Fantascienza.com, Associazione Delos Books, 23 gennaio 2010. URL consultato il 7 settembre 2019.
  15. ^ (EN) Mark Brown, TV archive discovers couple who beat Kirk and Uhura to first interracial kiss, in The Guardian, Guardian News & Media Limited, 20 novembre 2015. URL consultato il 23 luglio 2016.
  16. ^ Plato's Stepchildren, su HyperTrek. URL consultato il 7 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2018).
  17. ^ Mattia Nicoletti, Star Trek, ultima frontiera della civiltà, su LeiWeb, RCS Mediagroup S.p.A., 9 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2011).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN179422751 · LCCN (ENn80040317 · J9U (ENHE987007289013405171