Comunemente si percepisce la guerra come una serie di campagne militari tra due o più parti in opposizione riguardante una disputa per sovranità, territorialità, risorse naturali, religione oppure un insieme di questi elementi. Una guerra per liberare un Paese occupato è talvolta definita "guerra di liberazione", mentre una guerra tra elementi interni di uno stesso Stato può costituire una guerra civile.
Oltre agli umani, le formiche sono la sola altra specie conosciuta a esibire questo tipo di comportamento su larga scala.
Una battaglia è una fase di combattimento tra due o più parti in cui una cerca di prevalere sull'altra. Le battaglie sono molto spesso combattute durante guerre o campagne militari e sono usualmente ben definite nel tempo, nello spazio e nelle azioni. Guerre e campagne militari sono guidate da strategie in cui le battaglie sono il momento in cui vengono impiegate le tattiche militari. Lo stratega tedesco Carl von Clausewitz ha affermato che "l'impiego delle battaglie per giungere alla fine della guerra" è l'essenza della strategia.
La storia militare è la registrazione, per mezzo della scrittura o altro, di eventi della storia dell'umanità che ricadono nella categoria del conflitto. Questa può variare da un combattimento fra due tribù a conflitti fra eserciti in una guerra mondiale che coinvolge la maggior parte della popolazione umana.
È generalmente considerata la più grande battaglia navale della seconda guerra mondiale ed anche, secondo alcune stime, la più grande battaglia navale della storia moderna, in termini di stazza totale delle navi coinvolte. La battaglia è inoltre la prima in cui aerei giapponesi attaccarono i nemici impiegando la tattica kamikaze.
Il 20 ottobre 1944 le truppe statunitensi invasero l'isola di Leyte con l'obiettivo strategico di isolare il Giappone dai territori del Sud-Est asiaticosottoposte al suo dominio, sottraendogli in tal modo essenziali rifornimenti industriali, in particolare la gomma e il petrolio provenienti dalle Indie Orientali Olandesi. In risposta all'invasione statunitense dell'isola, la Marina imperiale giapponese mobilitò la quasi totalità delle sue rimanenti unità navali maggiori, nel tentativo di ribaltare l'esito dello scontro, ma fu respinta dalla Terza e dalla Settima Flotta della Marina degli Stati Uniti. La marina imperiale giapponese fallì quindi il proprio obiettivo e subì perdite molto ingenti, precludendosi la possibilità di disporre nelle fasi successive della guerra di una flotta in grado di affrontare una nuova battaglia contro le forze aeronavali alleate. La maggior parte delle più grandi unità sopravvissute, a causa della scarsità di carburante disponibile e di equipaggi aerei, finì per rimanere inattiva presso le proprie basi fino al termine della guerra nel Pacifico.
La battaglia di Dunkerque si svolse tra il 26 maggio e il 3 giugno1940 nella prima fase della grande offensiva in Occidente sferrata dalle truppe tedesche della Wehrmacht a partire dal 10 maggio durante le prime fasi della seconda guerra mondiale. Dopo aver sbaragliato le deboli formazioni francesi schierate nel settore delle Ardenne, le forze corazzate tedesche avanzarono rapidamente verso ovest oltre la Mosa, raggiungendo già il 20 maggio le coste della Manica, tagliando fuori in Belgio e nel Nord della Francia l'intero Gruppo d'armate n. 1 Alleato, costituito dalle migliori armate francesi e dal Corpo di spedizione britannico. La disperata situazione delle forze alleate isolate a nord del cuneo tedesco costrinse i comandi anglo-francesi, dopo alcuni fallimentari tentativi di contrattacco, a ordinare un ripiegamento verso le coste della Manica, dove le truppe alleate superstiti (oltre 400 000 soldati) vennero in gran parte miracolosamente evacuate via mare attraverso il porto di Dunkerque, perdendo tutto l'equipaggiamento e i materiali ma sfuggendo alla prigionia.
Il Congresso rettificò, rispetto alla Pace di Santo Stefano, la destinazione dei territori turchi in Europa: ridimensionò e divise la nascente Bulgaria, satellite della Russia, e stabilì l’amministrazione austriaca della Bosnia. Confermò invece l’indipendenza della Romania, della Serbia e del Montenegro.
Johannes Friedrich Leopold von Seeckt, detto Hans (Schleswig, 22 aprile1866 – Berlino, 27 dicembre1936), è stato un generaletedesco. Durante la Repubblica di Weimar fu capo di stato maggiore della Reichswehr dal 1919 al 1920 e comandante in capo dell'esercito tedesco dal 1920 fino al congedo avvenuto nell'ottobre del 1926, in un periodo nel quale si impegnò nella riorganizzazione dell'esercito appena uscito dal primo conflitto mondiale. Risalgono a questo periodo le più importanti decisioni in materia di dottrina tattica, organizzazione e addestramento militare per l'esercito tedesco e, quando nel 1926 von Seeckt fu collocato a riposo, la Reichswehr possedeva una chiara e standardizzata dottrina operativa, nonché una precisa teoria sul futuro modo di combattere, che influenzò notevolmente le campagne militari della Wehrmacht nel 1939 e 1940.
... Lo Stridsvagn 103 fu un carro armato di produzione svedese, costruito tra il 1967 e il 1971, privo di torretta e con il cannone fissato direttamente nello scafo?
... La partigiana era un'arma inastata, costituita da una larga lama centrale a due taglienti simmetrici e rettilinei che terminano alla base in due alette ricurve, usata in Europa tra il XIV e il XVI secolo?
... Il chaff è una contromisura elettronica, costituita da strisce di materiale come alluminio o fibra di vetro che generano degli echi che interferiscono con il funzionamento dei radar?
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